Nel 1530, in territorio di Este nel fondo di un certo Fracanzani alcuni contadini nello scavare il terreno trovarono un grande vaso di bronzo con dentro ottanta monete d'oro, e più di mille monete d'argento, e anelli, collane e altri ,gioielli fra i quali un bastone di comando a guisa di scettro lungo tre palmi tutto d'oro e tempestato di pietre preziose. Venuto a conoscenza il Governo della Repubblica Veneta di questa scoperta inviò subito a Este due magistrati e precisamente i nobili Corner e Valier con l'ordine di far sequestrare il tesoro scoperto. I due patrizi eseguirono a puntino l'ordine e quando furono in possesso degli oggetti sequestrati rimasero sorpresi della loro magnificenza e della purezza e lucentezza dell'oro malgrado i molti secoli di sepoltura e constatarono che tali oggetti dovevano risalire al tempo degli Erceti e cioè di molti, secoli prima di Cristo quando Este era la grande capitale di tutto il loro vasto dominio che si estendeva dalle Alpi Giulie al Po. Come prescriveva la legge venne consegnato al Fracanzani proprietario del fondo, un terzo del tesoro e il rimanente venne portato a Venezia ,come proprietà, del Governo. Il Consiglio e la Signoria spartì fra i suoi membri quegli oggetti tranne il famoso bastone o scettro d'oro che venne incluso nel Tesoro della Basilica di S. Marco. Ma avendo la guerra contro la Lega di Cambrai esaurite le finanze dello Stato, ognuno di quei nobili regalò all'Erario la sua parte e tutti i preziosi oggetti vennero venduti e andarono malamente dispersi.
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